nome: Pulcinella Cetrulo
tipo: Zanni (I o II in base alle convenienze)
provenienza: Napoli, XVI Sec.
Pulcinella, nato in mezzo ai cucuzzielli e per questo detto Cetrulo, è la maschera per eccellenza. La nascita del personaggio è oggetto delle più svariate teorie. Si sa che nasce in Acerra, nel napoletano, forse dalla mente del grande attore partenopeo Silvio Fiorillo, già fortunato interprete del Capitano Mattamoros. La fisiognomica del personaggio è certamente di spunto ornitologico, permettendo all’attore, attraverso gesti semplici e sussulti ben eseguiti, di trasmettere quell’aria spaurita ma vispa dei pulcini, che da sempre caratterizza l’attitudine fisica del personaggio. Nell’anima, nel corpo e (soprattutto) nella lingua, Pulcinella esprime tutto l’essere del popolo napoletano, di cui è divenuto grande interprete e simbolo. La prima sua comparsa scritta risale a Giulio Cesare Cortese nel poema “Viaggio di Parnaso” del 1616, dove la maschera esordisce al cospetto di Apollo in un divertito elogio della lingua Napoletana. È probabilmente l’unica maschera della Commedia dell’Arte che sia sopravvissuta al periodo barocco, ritrovandosi per l’800 ed il ‘900 protagonista di numerosi testi teatrali grazie all’opera, tra gli altri, di Antonio Petito, Raffaele Viviani ed Eduardo Scarpetta.